La crisi ecologica e sociale che opprime le società contemporanee si riflette sulla vita quotidiana di tutte e tutti noi, ad ogni latitudine. Vediamo crescere le diseguaglianze, ridursi gli spazi della democrazia e assistiamo al degrado degli ecosistemi, in un processo distruttivo alimentato da un modello di sviluppo che erode le basi stesse della vita sul pianeta.
Le prime vittime di questa crisi generalizzata sono i piccoli produttori di cibo, centinaia di milioni di persone che in tutto il pianeta lavorano ogni giorno per sfamare la gran parte dell’umanità. Oltre a nutrire il pianeta, queste comunità locali sono responsabili della gestione sostenibile e della riproduzione della biodiversità, custodiscono pratiche e culture in armonia con l’ambiente e le altre forme viventi. Ma oggi la loro esistenza è minacciata dall’agricoltura e dalla pesca industriali, dal land grabbing e da progetti di conservazione coloniali, da governi repressivi e violenti.
Riaffermare i diritti dei produttori di piccola scala e renderli vincolanti è oggi urgente e fondamentale per la sopravvivenza delle loro culture, dei loro sistemi economici e sociali. Il sostegno e la protezione dei loro modi di produzione è l’unica strada per garantire il diritto al cibo, la sicurezza e la sovranità alimentare di una popolazione mondiale in crescita.
Come Centro Internazionale Crocevia lottiamo dal 1958 per sostenere le istanze dei piccoli produttori di cibo in ogni parte del mondo, assicurare il loro protagonismo ai massimi livelli della governance e aprire spazi politici in cui possano affermare i loro diritti collettivi alle risorse, ai loro modi di vita e di produzione.
Svolgiamo da decenni un lavoro di facilitazione e organizzazione del dialogo fra movimenti di contadini, pescatori artigianali, braccianti, Popoli Indigeni, poveri urbani e consumatori provenienti dai cinque continenti e riuniti nel Comitato internazionale di pianificazione per la sovranità alimentare (International Planning Committee for Food Sovereignty – IPC). L’obiettivo è tenere viva una conversazione globale che rafforzi la capacità di autorganizzazione dei movimenti di piccoli produttori di cibo e la loro presa di parola pubblica sui territori e in ambito internazionale.
Ci impegniamo ogni giorno a coltivare spazi di partecipazione e confronto, per influenzare i quadri normativi prodotti a livello internazionale e nazionale in modo che riflettano le istanze del movimento per la sovranità alimentare, dall’agroecologia al diritto al cibo, dal diritto alle sementi ai diritti di accesso alla terra e all’acqua.
La nostra missione è lottare per l’agroecologia e la sovranità alimentare, cioè per un cibo prodotto e scambiato a livello locale, nel rispetto degli ecosistemi, dei diritti e dei contesti culturali, nutriente e biodiverso. La portiamo avanti alimentando un dialogo orizzontale e libero fra movimenti, reti e organizzazioni della società civile. Perché solo con la partecipazione e l’incontro possiamo costruire un altro modello di sviluppo e convivenza su questo pianeta.