Comunicato Stampa CIC: dei diritti dei contadini devono parlare i contadini, non le industrie

Roma, 24 settembre – Nonostante siano passati già alcuni giorni dalla conclusione del primo Ad Hoc Technical Expert Group on Farmers’ Rights (11 – 14 settembre 2018) riteniamo opportuno presentare le nostre conclusioni in questo breve comunicato stampa.

Sono passati 17 anni da quando, nel 2001, il Trattato Internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’agricoltura e l’alimentazione (ITPGRFA) è stato approvato e solo oggi, dopo innumerevoli sforzi, una delegazione di contadini, agricoltori e allevatori ha avuto l’opportunità di prendere posto al tavolo della FAO e partecipare attivamente per l’applicazione e l’implementazione dei propri diritti.

Centro Internazionale Crocevia ha partecipato come osservatore senza diritto di parola, supportando con le proprie risorse e strumentazioni i delegati dell’International Planning Committee for Food Sovereignty, (IPC), piattaforma globale di piccoli coltivatori, contadini, pescatori ecc. in cui attualmente Crocevia copre il ruolo di Segretariato.

Come prima cosa, vi è la necessità di evidenziare la scarsa presenza di piccoli agricoltori e contadini durante il meeting. Riteniamo quindi fondamentale che nel prossimo meeting -che probabilmente avverrà a  metà 2019- vi sia una partecipazione molto più amplia dei rappresentati della società civile. Riteniamo che in tema di diritti dei contadini i primi a dover decidere siano i contadini stessi.

In preparazione a questo importante Gruppo di lavoro l’IPC ha svolto tre diverse consultazioni regionali; i delegati di diverse associazioni, ONG, CSOs si sono riunite in Brasile, in Indonesia e in Mali per discutere e presentare una dichiarazione regionale che ricomprendesse le voci dei contadini rispettivamente del Sud America, dell’Asia e del Pacifico e dell’Africa. Abbiamo aiutato tante organizzazioni che si occupano attivamente e quotidianamente dei diritti dei contadini in tutti i continenti ad organizzare queste consultazioni, per questo è per noi una delusione vedere una così bassa rappresentanza concessa ai tavoli di discussione; solo tre rappresentanti –un rappresentante per organizzazione, un’organizzazione per regione- hanno avuto l’autorizzazione a parlare durante i lavori.

Molto forte invece la presenza di rappresentati dell’industria sementeria che hanno spesso sviato le tematiche in modo da creare rallentamenti e, di fatto, impedire che si raggiungessero risultati a favore degli agricoltori.

È inoltre innegabile che la mancanza di documenti tradotti in diverse lingue ha creato problemi alla partecipazione di diversi delegati non anglofoni e senza conoscenza della lingua: in questo meeting il pluralismo linguistico non è stato assolutamente rispettato con la conseguenza che ben due delegati delle organizzazioni contadine su 3 non erano in grado di comprendere pienamente i documenti di lavoro, limitando ancora di più la loro possibilità di partecipazione.

Ci auguriamo che nel secondo Gruppo di Lavoro del 2019, memori di questo primo incontro che non ha raggiunto per diversi motivi i risultati attesi, possa essere più fruttuoso.

Ringraziamo i nostri compagni delle organizzazioni contadine che hanno partecipato e tutti i delegati di diversi paesi e organizzazioni che, durante il meeting, hanno fortemente perorato la causa contadina dandoci forza, speranza e input su cui lavorare.

 

Qui il documento pdf del comunicato stampa

 

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