Completate le Linee Guida Volontarie sulla gestione responsabile della terra

Le Linee Guida Volontarie sulla gestione responsabile della terra, dei territori di pesca e delle foreste sono state completate

13.03.2012. Venerdì 9 marzo alle 21.00, il Comitato per la Sicurezza Alimentare Mondiale (CSA) ha portato a compimento i negoziati intergovernamentali sulle Linee Guida della FAO relative alla sulla gestione responsabile della terra, dei territori di pesca e delle foreste nel contesto della Sicurezza Alimentare nazionale. Con la positiva conclusione di questi negoziati, al termine di un processo partecipativo di circa 3 anni, il CSA ha dimostrato di avere le capacità necessarie per invitare al dibattito diversi attori sociali e per cercare soluzioni a una delle problematiche più delicate dei nostri giorni, l’accesso alle risorse naturali per la produzione e l’approvvigionamento di cibo. Una delegazione di oltre 45 persone in rappresentanza di 20 organizzazioni della società civile hanno partecipato alla fase finale di questo negoziato.

Le linee guida contengono strumenti innnovativi che contribuiranno al rafforzamento delle organizzazioni nella loro lunga lotta per assicurare l’uso e la tutela delle Risorse e dei Beni Naturali col fine di produrre cibo migliore ed in maggiore quantità, contribuendo a sradicare dal mondo la fame e le sue cause profonde.

Assicurare l’accesso alla terra, ai territori di pesca e alle foreste è di importanza cruciale non solo per pemettere ai piccoli produttori di cibo di alimentare il mondo. L’accesso alle risorse naturali è una questione di dignità, una questione di vita o di morte per milioni di contadini, pastori, popoli indigeni e pescatori. In molte regioni, l’occupazione e l’accaparramento di terre (landgrabbing) crea grosse sofferenze per il trasferimento forzato di persone e comunità e per la distruzione e confisca delle loro terre, acuendo ancor più i conflitti violenti.

Solo negli ultimi mesi, mentre si negoziava questo documento, leaders sociali di varie zone del mondo sono stati assassinati o perseguitati per la loro lotta. In America Latina, ricordiamo Jerónimo R. Tugri e Mauricio Méndez a Panamá, Bernardo Méndez Vásquez in Messico, Christian Ferreyra in Argentina e i contadini uccisi a causa del conflitto sulla terra nel Bajo Aguàn, in Honduras. Allo stesso modo la nostra solidarietà va a Herman Kumara, leader del Forum mondiale dei lavoratori della pesca (WFFP), che è stato minacciato di morte e ha dovuto abbandonare il suo paese, lo Sri Lanka.

Nonostante le pesanti, sistematiche e multiformi violazioni dei diritti umani nel mondo rurale, la reticenza a riaffermare accordi già presi in diversi strumenti internazionali sui diritti umani in relazione alle risorse naturali che molti governi hanno mostrato nel corso dei negoziati ci obbliga a raddoppiare i nostri sforzi. Allo stesso modo, ci delude vedere come, nel corso dei negoziati, i governi considerino i grandi investimenti nell’agricoltura industriale indispensabili allo sviluppo dei nostri paesi.

Facciamo nuovamente appello a tutta la comunità internazionale, agli Stati e ai governi del mondo per cercare strade affinché la sovranità alimentare diventi una nuova tappa della storia. Queste linee guida, intese come diritto alla terra alla pesca e ai boschi per tutta l’umanità, potranno essere un nuovo strumento sulla strada per sradicare la fame dal mondo.