La deregulation italiana sulla sperimentazione di nuovi OGM è stata estesa a tutto il 2025

La Commissione Agricoltura del Senato, per mano del senatore leghista Giorgio Maria Bergesio e del Presidente Luca De Carlo (Fratelli d’Italia) ha approvato un emendamento al decreto siccità 2023, che estende l’alleggerimento delle norme sulla sperimentazione in campo di nuovi OGM a tutto il 2025. Questo il testo dell’emendamento, che passerà entro il 14 luglio con una maggioranza blindata.

1.96
I Relatori
Dopo il comma 9, aggiungere il seguente:
«9-bis. All’articolo 9-bis, comma 1, del decreto-legge 14 aprile 2023 n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 giugno 2023, n. 68, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) dopo le parole: “di produzioni vegetali” sono inserite le seguenti: “con migliorate caratteristiche qualitative e nutrizionali, nonché di produzioni vegetali“;
b) le parole: “31 dicembre 2024” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2025“».

Un atto prevedibile, vista la miopia politica che accompagna gli ultimi governi – e le principali associazioni di categoria – in tema di organismi geneticamente modificati. L’emendamento approvato mantiene quindi l’esenzione dalla valutazione del rischio per gli agroecosistemi, obbligatoria fino al 2023 per il rilascio di OGM nell’ambiente. Intanto, tre campi sperimentali fantasma sono stati scoperti dal Centro Internazionale Crocevia sul portale europeo, mentre sul sito del Ministero dell’Ambiente non sono stati segnalati. Due le sperimentazioni in oggetto: una sul pomodoro, l’altra sulla vite. Una interrogazione al Ministero dell’Ambiente è già stata depositata da Angelo Bonelli (AVS)

Le motivazioni che De Carlo ha affidato alla stampa sono il pericolo di “blocco delle semine” vista la mancata approvazione europea del regolamento sulle New Genomic Techniques, che avrebbe abolito tracciabilità, etichettatura e valutazione del rischio per la maggior parte dei nuovi OGM.

De Carlo esulta inoltre per il previsto “allargamento della sperimentazione in campo a prodotti con caratteristiche nutrizionali e qualitative migliorate”, che rappresentano la nuova strategia delle imprese per cercare di convincere i consumatori a mangiare OGM. In Italia hanno preso a chiamarli TEA, acronimo di Tecniche di Evoluzione Assistita, nel tentativo di aggirare l’opposizione del pubblico e degli agricoltori per gli organismi geneticamente modificati. Ma secondo una sentenza della Corte di Giustizia Europea si tratta di OGM da normare allo stesso modo di tutti gli altri. E cioè obbligandoli a valutazione dei rischi, tracciabilità ed etichettatura, mantenendo ferma la possibilità per gli stati di vietarne la coltivazione sul proprio territorio per ragioni socioeconomiche.

Questa è oggi la legge in Europa, e ha garantito lo sviluppo dell’agricoltura biologica e mantenuto l’agricoltura contadina libera dalla contaminazione da OGM brevettati e governati da poche multinazionali. La politica che oggi sbandiera la sovranità alimentare sta invece concretamente vendendo la pelle degli agricoltori ai detentori dei brevetti.