Due sperimentazioni di nuovi OGM non dichiarate dal MASE

Altri due test in pieno campo nuovi OGM sono stati notificati al Ministero dell’Ambiente italiano. Sul sito del MASE però non ce n’è traccia, anche se un rilascio sperimentale è stato previsto per il 13 maggio scorso, mentre il secondo è atteso il 31 luglio.

I dati sono pubblicati sul registro europeo dei campi prova e riguardano il pomodoro e la vite. Il pomodoro geneticamente modificato con New Genomic Techniques (NGT, ribattezzate TEA in Italia per confondere le acque) è testato dal CREA di Pontecagnano presso Azienda Agraria Sperimentale Stuard S.r.l. in strada Madonna dell’Aiuto, 7/a 43126 a Parma. 

Questa la localizzazione geografica della sperimentazione sul pomodoro

Il CREA ha manipolato geneticamente i pomodori per ridurre il rilascio di strigolattoni (detti ormoni delle piante) a livello delle radici. La speranza è che non questo impedisca la germinazione di semi di piante parassite già presenti nel sottosuolo. Gli strigolattoni sono fondamentali per aiutare micorrize e funghi simbiontici del terreno a riconoscere la pianta vicina e a tessere con lei relazioni mutualistiche, fornendole nutrienti del suolo. 

L’esperimento sulla vite, invece, è portato avanti da Edivite, società spin-off dell’Università di Verona (Dipartimento di Biotecnologie). La sede legale di Edivite è nel Quartiere San Mauro 30, 35020 San Pietro Viminario (Padova). La sede operativa è nel Dipartimento di Biotecnologie, dell’Università degli Studi di Verona, in strada Le Grazie 15.

In questo caso sono due i campi sperimentali. Uno si trova a Verona presso il campo sperimentale di BIOTECH-UNIVR con sede a Villa Ottolini Lebrecht, San Floriano, frazione di San Pietro in Cariano. L’altro è a Padova, presso l’azienda agricola VITITALY SOCIETA’ AGRICOLA SS, in Via Roma 34/A, 35020, San Pietro Viminario. Le localizzazioni geografiche sono le seguenti.

In questo caso a una pianta di varietà Chardonnay è stato cancellato un gene che, secondo i ricercatori, rende la vite suscettibile alla peronospora.

Chiediamo al ministero di pubblicare tutte le informazioni relative ai campi sperimentali e all’ISPRA di produrre le relazioni che dovrebbero supportare la sicurezza di sperimentazioni che forse sono già in corso senza che ancora sia stato pubblicato nulla. Valutiamo azioni legali. Se questa è la trasparenza oggi, figuriamoci se salteranno gli obblighi di tracciabilità ed etichettatura. Se non fermiamo questa deriva, il Made in Italy OGM sarà solo questione di tempo.