CAMBIAMO IL SISTEMA, NON IL CLIMA!

Oggi, più di 50 contadini, eurodeputati e rappresentanti della Commissione Europea si sono riuniti a Bruxelles in occasione di una conferenza organizzata dal coordinamento europeo della Via Campesina dal titolo : “Cambio climatico: le voci contadine”. Questo incontro s’inserisce all’interno della struttura dell’assemblea generale del coordinamento europeo della via Campesina, durante il quale rappresentati di 28 organizzazioni contadine europee si sono riunite per discutere durante tre giorni d’incontri della strategia e delle priorità del movimento. L’arrivo di nuovi membri e una partecipazione elevata di giovani durante questo evento hanno dimostrato la rilevanza e la popolarità crescente di ECVC nei campi e nelle aziende agricole di tutta Europa.

Nel 2015, ECVC ha denunciato le soluzioni false per far fronte al cambio climatico, rappresentate dall’agricoltura intelligente e dall’economia verde. Noi diciamo ad alta voce che sono i contadini e i piccoli produttori che, grazie all’agro ecologia, costituiscono la soluzione alla crisi climatica. Questo è il messaggio che porteremo alla XXI Conferenza del Clima a Parigi il prossimo Dicembre. Per queste ragioni perseguiamo la nostra lotta contro gli accordi bilaterali di libero scambio negoziati dalla Commissione europea, come il Partenariato Transatlantico sul Commercio e sugli Investimenti (TTIP).

La conferenza di oggi mette in evidenza le contraddizioni tra gli accordi mondiali che pretendono di combattere il cambio climatico e le politiche di libero scambio, come il TTIP, basato sulla distruzione dei mezzi d’intervento pubblico in materia di mercato e produzione. Durante l’incontro è stato ricordato che spesso le soluzioni teoriche al problema del cambio climatico, proposte a livello internazionale, formano, in realtà, parte del problema.

Così i paesi industrializzati si accaparrano la terra e altre risorse naturali di numerosi paesi del Sud, per rispondere alla necessità di carbonio, causata dalla selvicoltura intensiva e dalle piantagioni destinate alla produzione di biocarburanti. Questa procedura provoca la distruzione dell’ecosistema e obbliga le comunità rurali ed indigene ad abbandonare la propria terra. Inoltre, l’agricoltura “intelligente per il clima” proposta dal capitalismo chiamato verde, con il suo nuovo ventaglio di prodotti provenienti dalle tecnologie agricole( OGM, fertilizzanti, pesticidi), costituisce una falsa soluzione, provocando un aumento del surriscaldamento climatico, causato dall’industrializzazione del modello di produzione.

Per Andrea Ferrante, contadino italiano: “noi, contadini, abbiamo la soluzione. Le politiche attuali favoriscono l’industrializzazione dell’agricoltura, portandoci verso una direzione sbagliata. Sono i contadini e i piccoli produttori che, grazie all’agro ecologia, costituiscono la soluzione per la crisi climatica. Possiamo alimentare il pianeta raffreddando la sua temperatura”.

Oggi ECVC riafferma la necessità di un sistema alternativo che si appoggi alla piccola agricoltura e all’agro-ecologia, un modello che non dipenda dai carburanti fossili, un modello capace di raffreddare il pianeta. Siamo noi che dobbiamo cambiare il sistema e non più il sistema a cambiare il clima!