Così i nuovi OGM distruggono l’economia contadina

L’introduzione di nuovi OGM deregolamentati produrrebbe una rottura (contaminazione) di sistemi produttivi consolidati che vivono grazie alla realizzazione di una produzione con scarsa dipendenza dal mercato degli input di produzione (scarsa capitalizzazione e ridotto flusso di cassa).

Sono le conclusioni del nuovo dossier dell’Associazione Rurale Italiana (ARI), curato da Antonio Onorati, che esamina i costi economici dell’introduzione dei nuovi OGM senza più la salvaguardia garantita dalla direttiva Europea 2001/18.

Secondo il report, ci saranno impatti economici molto duri su una grande maggioranza delle aziende agricole, considerando che le grandi aziende che praticano l’agricoltura industriale e si dichiarano pronte ad accogliere in nuovi OGM sono un’irrilevante minoranza sia in termini di occupati che di valore totale della produzione realizzata.

Anche la sperimentazione in pieno campo senza valutazione del rischio, primo passo verso la coltivazione e commercializzazione, avrà delle ricadute in termini di contaminazione. Chi pagherà i danni?, si chiede ARI.