EUROPAFRICA: VERSO LA SOVRANITA’ ALIMENTARE

logo europafricaLa campagna EuropAfrica, coordinata da Terra Nuova e dal Centro Internazionale Crocevia è stata lanciata nel 2005 grazie ad una partnership tra ROPPA (piattaforma delle organizzazioni contadine e dei produttori agricoli dell’Africa Occidentale),la ong belga CSA (Collectif Strategies Alimentaires,) e Terre Contadine-ItaliAfrica, (rete di organizzazioni agricole e società civile italiana) successivamente estesa anche a Vredeiselanden in Belgio, Glopolis in Repubblica Ceca, Practical Action nel Regno Unito, EAFF,-Federazione delle organizzazioni contadine dell’Africa dell’Est- e, infine, a  PROPAC – Piattaforma regionale delle organizzazioni contadine dell’Africa Centrale).

Verso la nuova fase: le crisi come opportunità di ripensamento per un modello insostenibile

La crisi dei prezzi alimentari, quella energetica ed ambientale hanno sottolineato i limiti del modello di produzione agricola dominante, governato dalle multinazionali dell’agro industria. Nuove riflessioni sul valore intrinseco  dell’agricoltura come soluzione alla fame e alla povertà hanno cominciato a imporsi e  forme innovative di partecipazione sorte intorno al diritto al cibo, hanno proposto  modelli di produzione e di consumo alternativi, di tipo orizzontale. L’agricoltura, tornata prepotentemente in cima all’agenda della cooperazione allo sviluppo in Africa, è stata il tema principe in molti forum globali: dal G20 al WTO Doha Round al World Development Report nel 2008. Mentre l’Europa ha rilanciato il suo impegno allo sviluppo con un nuovo “policy framework” per la sicurezza alimentare. Troppo spesso, però, in contraddizione con le sue politiche, commerciali, energetiche ed agricole.

EuropAfrica oggi – Una nuova opportunità di partecipazione

E’ in questo contesto che si sviluppa la nuova dimensione di Europafrica volta al monitoraggio delle politiche europee e globali che hanno impatti diretti o indiretti sulla sicurezza alimentare in Africa.

Le misure europee in campo economico spesso annullano i risultati raggiunti con l’impegno allo sviluppo rischiando di perpetrare la povertà. E’ assolutamente necessario ripensare a un nuovo tipo di agricoltura, sostenibile e avulsa da considerazioni di ordine finanziario e commerciale. Ma di quale modello di agricoltura si tratta? E quali i beneficiari dei finanziamenti che dovrebbero costruirlo? Una risposta possibile è offerta dall’agro-ecologia e dalla partecipazione attiva dei piccoli contadini ai forum globali attraverso organizzazioni rappresentative che possano presentare le loro perplessità e proposte . E’ esattamente ciò che è accaduto, nel 2010, con la riforma del CFS – il comitato sulla sicurezza alimentare –  divenuto un forum aperto ed inclusivo.

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