La Giornata Internazionale delle Lotte Contadine, contro i virus di ieri e di oggi

Quest’anno la Giornata Internazionale delle Lotte Contadine cade in un momento di incertezza dilagante a causa di un virus nei confronti del quale non si riesce ancora ad avere la meglio. Tale situazione sta avendo ripercussioni in ogni ambito e settore. Ovviamente, come spesso accade, chi rischia di subire le peggiori conseguenze sono le fasce più vulnerabili della popolazione.

Tra coloro che anche prima dell’emergenza sanitaria dovevano combattere per la loro sopravvivenza ci sono i contadini, le contadine e i gruppi impegnati a sostenerli in tutto il mondo. Questi, non vedendo riconosciuti i loro diritti sono giustamente scesi nelle strade a protestare, venendo spesso perseguitati e addirittura uccisi da un virus altrettanto pericoloso, il neoliberismo. Una delle massime espressioni di questo sistema economico è dato senza dubbio dalle multinazionali agroindustriali e multinazionali produttrici di pesticidi, diserbanti, fertilizzanti utili allo sfruttamento intensivo della terra e ad una produzione “industriale” del cibo. Nel corso degli anni ci siamo accorti che alcune persone sono ritenute più sacrificabili di altre di fronte ad una società che premia in base alla capacità di “produzione” che si è in grado di offrire e questo vale in agricoltura come in quasi tutti i settori produttivi. D’altronde, non è il lavoro delle singole persone (e dunque le loro condizioni) a interessare. È il lavoro in quanto profitto. Di conseguenza i lavoratori meno “utili” diventano cittadini di serie B. La notizia positiva è che almeno questo paradigma viene ancora messo in discussione da una moltitudine di attivisti in tutto il mondo, seppur a rischio della loro stessa vita.

Un esempio sono le migliaia di contadini e contadine, ma anche coloro che li sostengono, grazie ai quali è possibile dare da mangiare alla gran parte della popolazione su questo pianeta. Ad oggi, vengono ancora oppressi, arrestati e uccisi mentre combattono per la terra, per il cibo, per avere opportunità economiche e diritti umani. I piccoli agricoltori costituiscono circa la metà della popolazione mondiale e coltivano almeno il 70% del cibo mondiale. Sebbene il loro lavoro sia evidentemente indispensabile a livello internazionale, spesso non viene riconosciuto il loro contributo e anzi c’è chi ancora ostacola il loro operato.

Un passo avanti per tutelarli è stato fatto il 19 novembre 2018 con l’approvazione del testo UNDROP, la Dichiarazione per i diritti dei contadini e delle altre persone che lavorano nelle aree rurali. Dopo più di un decennio di lotte e pressioni, frutto di una campagna di mobilitazione globale, grazie alla volontà emancipatrice di numerose associazioni e comunità di contadini di ogni continente si è arrivati all’adozione della suddetta Dichiarazione da parte dell’ONU. La rilevanza di questo evento è data dal fatto che per la prima volta è stata riconosciuta la necessità di favorire un processo di consapevolezza da parte degli Stati oltre che dell’opinione pubblica internazionale rispetto all’importanza di preservare una produzione del cibo sano e sostenibile che abbia riguardo dei processi naturali e sia rispettosa della biodiversità.

Oltre ai piccoli produttori agricoli, nella Dichiarazione sono stati inclusi pescatori, pastori e lavoratori rurali, tutti quegli uomini che pur non essendo proprietari della terra, sono di grande importanza nella raccolta manuale delle produzioni agricole. Leggendo gli articoli che la compongono si evince il rilievo dato a concetti quali la solidarietà piuttosto che alla concorrenza, alla giustizia sociale, all’uguaglianza tra donne e uomini, allo sfruttamento sostenibile e durevole delle risorse naturali, alla salvaguardia delle diversità territoriali dei prodotti e, tema di questi tempi molto attuale, alla salute di produttori e consumatori. L’ambizione di questa Dichiarazione è quindi data dalla spinta rivolta agli Stati di tutto il mondo, spronati ad impegnarsi maggiormente per tutelare i diritti e la dignità dei contadini e di altre persone che lavorano in zone rurali. A loro, infatti, va riconosciuto il ruolo di pilastri nella conservazione di cultura, ambiente, alimentazione e tradizioni. Solo così potremo pensare di raggiungere uno sviluppo, e non una crescita meramente economica, davvero sostenibile.

In questa importante giornata abbiamo modo di sottolineare il nostro sostegno alle tante e diverse battaglie che i produttori alimentari stanno portando avanti in tutto il mondo.

Come giustamente ci ricorda ARI, Associazione Rurale Italiana, “questa giornata internazionale della lotta contadina è un’opportunità per ricordare ai nostri decisori locali, nazionali e regionali e ai concittadini il ruolo cruciale degli agricoltori nella produzione di alimenti sani e freschi (…) Esiste una comunità forte e appassionata di contadini e piccoli agricoltori, pescatori, pastori, pastori mobili, agricoltori e operatori alimentari e altri produttori alimentari che sono orgogliosi di far parte della soluzione a tante sfide che affrontiamo attualmente, come i cambiamenti climatici e il crollo degli ecosistemi”.

Autore: Marco Galluzzi

Editor: Eleonora Mancinotti