I Paesi Bassi tornano all’attacco sulla normativa OGM


Comunicato Stampa di centro Internazionale Crocevia e Associazione Rurale Italiana

Due giorni fa, i Ministri dell’agricoltura dei Paesi membri dell’UE si sono riuniti per riportare nuovamente gli OGM sul tavolo delle discussioni.

La questione viene riportata nuovamente al centro del dibattito, nonostante la decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 25 luglio 2018 che ha sentenziato che “…gli organismi ottenuti mediante tecniche o metodi di mutagenesi costituiscono organismi geneticamente modificati ai sensi di tale disposizione”. La mutagenesi rientra tra le cosiddette nuove tecniche di modificazione genetica, chiamate in inglese NBT (New Breeding Techniques). La sentenza fu il risultato di un processo giuridico cominciato in Francia, in cui il sindacato agricolo Confédération Paysanne, insieme ad altre otto associazioni, si oppose alla scelta del governo francese di non applicare agli NBT le stesse leggi previste per gli OGM.

Grazie alla decisione della Corte di Giustizia Europea, invece, gli organismi risultanti da NBT sono sottoposti anch’essi agli obblighi di valutazione del rischio, autorizzazione, monitoraggio, tracciabilità ed etichettatura che sono applicati agli OGM, come previsto dalla legislazione dell’UE.

In una nota presentata dai Paesi Bassi alla riunione del Consiglio dei Ministri Agricoli del 14 maggio 2019 (allegata), il governo olandese chiede alla prossima Commissione Europea di affrontare il tema dell’ “adeguatezza del quadro legislativo europeo per gli OGM…” nel suo futuro programma di lavoro. È importante notare che la discussione sul tema non è stata resa pubblica e che l’obbiettivo dei Paesi Bassi è di approfittare dell’incertezza politica sul tema per rimettere in discussione la Direttiva dell’UE sugli OGM.

Alcune testate specialistiche riferiscono che in questa occasione diversi Ministri dei paesi membri – tra cui l’Italia – hanno preso la parola, tutti a sostegno della nota dei Paesi Bassi.

Indiscrezioni trapelate dalla stampa sostengono che “la stragrande maggioranza” degli Stati membri è favorevole ad un “allentamento” delle restrizioni e dei limiti previsti dalla normativa europea riguardante gli OGM e le tecniche – nuove o vecchie – di modificazione genetica.

Ci auguriamo che tali indiscrezioni – che riportano l’appoggio anche dell’Italia – si rivelino infondate. Chiediamo al governo italiano e al Ministro Centinaio, responsabile del dicastero per le politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, di mantenere il nostro paese “libero da OGM”, anche da quelli “invisibili”, e resista ad ogni intervento o mero tentativo volto ad allargare o modificare le maglie della legislazione europea di riferimento.

Contatti

Qui è possibile scaricare la versione pdf del comunicato stampa di Crocevia e ARI e della nota presentata dal governo dei Paesi Bassi.