Importare manodopera per esportare fragole: il caso dei lavoratori marocchini a Huelva, in Spagna

La Federazione Internazionale dei Diritti Umani ha pubblicato un report sulle condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici marocchine impiegate in Spagna, a Huelva, nella coltivazione intensiva di fragole per l’esportazione. Si tratta di un flusso che coinvolge più di 50.000 persone che ogni anni vengono ingaggiate direttamente in Marocco (contrataciòn en origen), trasferite in Spagna e indirizzate alle diverse piantagioni, dove sono impiegate come lavoratori stagionali.

In particolare il report della FIDH punta il dito contro la selezione del personale che viene condotta in maniera fortemente discriminatoria: per garantire il ritorno del lavoratore migrante al suo paese d’origine al termine del rapporto di lavoro, condizione che rientra nei termini di questo tipo di contratto, vengono scelte di preferenza donne con figli a carico.

Questi lavoratori sono totalmente dipendenti e vulnerabili di fronte ai loro datori di lavoro e non possono in questo modo usufruire dei diritti di tutti gli altri lavoratori impiegati in Spagna, come ad esempio i sussidi di disoccupazione.


Fonti e approfondimenti:

Il report della FIDH

L’articolo di Aufait Maroc