Pac, via libera del Parlamento europeo

l Parlamento Europeo ha dato il via libera, nei giorni scorsi, alla riforma della Politica Agricola Comune. Per garantire un approvvigionamento alimentare stabile e di alta qualità per i consumatori europei, migliorando anche la protezione dell’ambiente, la nuova politica agricola comune (PAC) deve rendere le misure “ecologiche” obbligatorie, ma introdurre anche la flessibilità necessaria per permettere agli agricoltori di affrontare le sfide dei mercati. L’assemblea ha approvato le quattro risoluzioni riguardanti rispettivamente i pagamenti diretti, lo sviluppo rurale, l’Organizzazione comune .

Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura presso del Pe, ha sottolineato gli aspetti più importanti del voto: l’equilibrio tra sicurezza alimentare e miglioramento della protezione ambientale, la riduzione del carico burocratico a favore dei produttori, lo sforzo di rendere la politica comunepiù equa per gli agricoltori. dei mercati(Ocm) unica e infine finanziamento, gestione e monitoraggio della Pac.

Per l’Europarlamento, le differenze nei livelli di finanziamento degli agricoltori provenienti da diversi Stati membri dovrebbero essere riequilibrate un po’ più velocemente rispetto a quanto proposto dalla Commissione europea.

Nessun beneficiario, infatti, dovrebbe ricevere meno del 65% della media comunitaria. Un provvedimento pensato in particolar modo per restringere quella forbice che separa i sussidi ricevuti dai produttori nei “vecchi” Stati membri dell’Unione europea e chi vive nei Paese di più recente entrata.

Una PAC più trasparente e a tutela delle categorie più deboli: i giovani e i piccoli agricoltori Il concetto è semplice: più soldi alle attività di piccole dimensioni e gestite da giovani, meno soldi alle grandi aziende. Ecco perché il Parlamento ha appoggiato la proposta della Commissione europea di fissare come tetto massimo un sussidio di 300mila euro per singola attività (con riduzioni già a partire da 150mila euro). I giovani agricoltori, invece, saranno ricompensati con un sostegno aggiuntivo pari al 25%, per produzioni fino a 100 ettari.

L’11 aprile si aprirà poi la fase negoziale dei triloghi con Consiglio e Commissione, con l’obiettivo di trovare l’accordo che porti all’approvazione finale. La riforma non entrerà comunque in vigore prima del 2015 e fino a quel momento saranno prorogate le norme vigenti

Fonti: Agricolae.eu

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