Solidarietà a Cifti-Sen, sindacato turco, per la lotta a rivendicare i diritti degli agricoltori e alla loro sindacalizzazione.
Il Centro Internazionale Crocevia esprime la propria solidarietà al sindacato turco Cifti-Sen per la sua lotta per sindacalizzare i diritti dei contadini alle proprie sementi. In quanto membri de La Via Campesina Europa, siamo convinti che la loro battaglia possa rappresentare un esempio e uno sforzo comune per tutte le organizzazioni contadine Europee, ed extra-Europee, per il riconoscimento dei diritti dei contadini sanciti nella Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei contadini e delle altre persone che lavorano nelle zone rurali (UNDROP).
In Turchia, la lotta sindacale in campo agricolo ha una lunga storia. Infatti, sin dalla fine degli anni ’60 con numerose interruzioni e interventi antidemocratici, il Çiftçi-Sen è attivo nella lotta legale e politica per garantire il diritto agli agricoltori di organizzarsi in sindacati.
Attualmente, a causa della mancanza di disposizioni legali nella Costituzione turca, la creazione di sindacati di agricoltori non è consentita, non riconoscendo di fatto i diritti e lo status degli agricoltori né dà disposizioni legali adeguate per i sindacati organizzati degli agricoltori.
Il 1° febbraio 2020 il Çiftçi-Sen ha tenuto una riunione a Smirne, poi si è costituito effettivamente come Unione degli agricoltori il 21 febbraio 2020 e ha riunito il primo congresso ufficiale il 31 ottobre dello stesso anno.
Nonostante il Çiftçi-Sen abbia chiesto di fondare un sindacato di agricoltori con documenti di prova che dichiarano ufficialmente lo status di agricoltore dei fondatori, sono stati poi invece legalmente identificati come un sindacato del lavoro, e lasciati con poca altra scelta a causa dei limiti costituzionali. Per questo, dopo il primo congresso, i membri fondatori si sono visti notificare multe con l’accusa di aver fatto dichiarazioni false, in quanto non erano registrati come lavoratori nell’agenzia governativa per l’impiego.
Secondo l’ILO, infatti, i lavoratori sono gli operai che svolgono un tipo di lavoro con un contratto di lavoro esplicito (scritto o orale) o implicito, o una successione di tali contratti, con lo stesso datore di lavoro su base continua. Come abbiamo visto, i membri del Çiftçi-Sen sono agricoltori e non lavoratori uscendo quindi dal quadro normativo turco.
UNDROP, adottata nel dicembre 2018, nell’articolo 9.1 afferma che “I contadini e le altre persone che lavorano nelle zone rurali hanno il diritto di formare e aderire a organizzazioni, sindacati, cooperative o qualsiasi altra organizzazione o associazione di loro scelta per la protezione dei loro interessi, e di contrattare collettivamente.”
Questo si applica a qualsiasi persona impegnata nell’agricoltura artigianale o su piccola scala, nell’impianto di colture, nell’allevamento di bestiame, nella pastorizia, nella pesca, nella silvicoltura, nella caccia o nella raccolta, e nell’artigianato legato all’agricoltura o a un’occupazione correlata in una zona rurale. Si applica anche ai familiari a carico dei contadini, oppure ai lavoratori assunti, compresi tutti i lavoratori migranti indipendentemente dal loro status migratorio, e ai lavoratori stagionali, nelle piantagioni, nelle aziende agricole, nelle foreste e nelle aziende di acquacoltura e nelle imprese agro-industriali.
Insomma, lo status dei membri fondatori e di tutti gli altri membri del Çiftçi-Sen soddisfa pienamente i requisiti di questa definizione internazionale, nonostante in realtà non venga riconosciuto a livello nazionale. Crocevia chiede che venga messo in atto un accordo legale per permettere ai contadini, ai piccoli produttori di cibo e ai lavoratori agricoli di creare sindacati contadini in un quadro legale riconosciuto. L’imposizione di multe amministrative agli agricoltori a seguito di azioni di sindacalizzazione è inaccettabile e discriminatoria, così come il rifiuto dei loro ricorsi contro tali multe. Crocevia chiede che queste multe siano annullate e che le autorità turche più in generale rispettino e attuino le disposizioni stabilite nell’UNDROP. Sosterremo le altre organizzazioni della società civile, ONG e organismi istituzionali a denunciare questa violazione dei diritti.
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