A chi “appartengono” le sementi? Diritti di proprieta intellettuale vs. diritti collettivi dei contadini

Venerdì 15 e sabato 16 febbraio si è svolto a Bagnolet in Francia il seminario su “Diritti di proprietà intellettuale e commons” organizzato dalla Reseau Semences Paysannes, la rete contadina francese per le sementi.

Scopo del seminario è quello di tracciare un quadro sulle pratiche che si esercitano a partire dai diritti di proprietà intellettuale e, tra questi, dai diritti di proprietà industriale, di misurare i loro legami con le norme e altri tipi di restizioni dell’accesso al mercato e/o dell’utilizzo dei beni e dei servizi, pubblici o collettivi, e dei commons. L’obiettivo è quello di “formulare le giuste domande“, rinforzando la capacità della società civile di opporsi all’appropriazione sul vivente.

Nei giorni precedenti il seminario la stessa rete ha emesso un comunicato stampa in cui si esprime su uno dei punti più controversi della legislazione sulle sementi europee, ovvero l’iscrizione a catalogo delle varietà e la loro commercializzazione: La legge europea attuale permette di vendere sementi non iscritte al catalogo indicando che esse non sono destinate ad un “uso commerciale; centinaia di migliaia di agricoltori professionali o amatori vendono e comprano in Europa sementi contadine di migliaia di varietà locali. Il governo francese cerca però di sfruttare la riforma dei cataloghi varietali per rendere obbligatoria l’iscrizione.

In allegato, il comunicato della Reseau Semences Paysannes ed il programma del seminario con i documenti preparatori.