La GDO di fronte alla crisi: meglio il negozio di quartiere?

Il problema della sicurezza alimentare non riguarda solamente il Sud del mondo; per questo la comunità europea attraverso la PAC e altri interventi sta cercando soluzioni. Anziché intervenire sulla capacità dei piccoli produttori di accedere al mercato però, bisognerebbe forse modificare le dinamiche del mercato stesso.

A seguito della crisi mondiale, il mercato interno agroalimentare è fortemente debilitato. Ciò è dovuto all’incapacità da parte della fascia più debole economicamente, ma maggioritaria numericamente, della popolazione di accedere al mercato. L’alternativa possibile potrebbe essere quella di fornire un nuovo modello di mercato che funzioni in stretta connessione con il modo di produzione dei contadini, un mercato dunque corto nel tempo e nello spazio, in cui la catena del valore sia la più corta possibile, un mercato in cui i prodotti agroalimentari vengano prodotti in strutture di piccole dimensioni e decentralizzate e la distribuzione, anch’essa, sia fortemente decentralizzata, il cosiddetto mercato di prossimità.

 

A questo modello si devono collegare tutta una serie di interventi di sostegno da parte delle strutture pubbliche: costruzione di infrastrutture adeguate, riproposizione, come nel passato, di mercati diquartiere (mercati rionali) per vendere il prodotto, creazione di un sistema di trasporti locali funzionale alle nuove esigenze e così via.

Qui potete scaricare l’articolo completo di Eleonora Amelio e Antonio Onorati:

 [viewerjs /wp/wp-content/uploads/2013/01/La_GDO_di_fronte_alla_crisi.pdf]