La 35 esima sessione del Comitato sulla Pesca della FAO (COFI) si svolgerà dal 5 al 9 settembre 2022 a Roma. Si tratta del più importante forum intergovernativo globale in cui i membri della FAO si riuniscono per analizzare e discutere questioni e sfide relative alla pesca e all’acquacoltura. L’International Planning Committee for Food Sovereignty (IPC), la piattaforma globale dei movimenti sociali per la sovranità alimentare di cui Crocevia è parte, ha da tempo un ruolo di osservatore al COFI e ha utilizzato questo spazio per garantire il riconoscimento e la protezione dei diritti dei pescatori artigianali e dei Popoli Indigeni. Nel 2014, il Comitato per la pesca delle Nazioni Unite (COFI) ha approvato le linee guida FAO sulla pesca sostenibile di piccola scala, e il ruolo di Crocevia e IPC è stato quello di portare la voce della società civile nei negoziati tecnici.
Ma da allora l’implementazione è andata a rilento: per la grande maggioranza, i paesi che hanno sottoscritto le linee guida non hanno prodotto una legislazione nazionale coerente e realmente incisiva. Per questo, in vista del nuovo vertice COFI, il gruppo di lavoro IPC sulla pesca ha organizzato un incontro a Roma tra i movimenti dei pescatori artigianali di tutto il mondo.
Il 2 e 3 settembre ci troveremo alla Città dell’Altra Economia con diverse reti e comunità di pescatori, Indigeni, lavoratori della pesca artigianale e giovani, per costruire punti di vista comuni su temi cruciali per la sopravvivenza e la dignità dei piccoli pescatori.
Sarà un momento cruciale per organizzare e discutere sul futuro della pesca artigianale e dell’acquacoltura in un contesto di crisi climatica, abusi delle multinazionali, conflitti e crisi pandemica. Crediamo fermamente che i mercati locali, la produzione alimentare su piccola scala e la promozione dei diritti umani e ambientali debbano essere al centro di ogni azione politica. I governi e la comunità internazionale devono riconoscere il ruolo unico delle comunità di pescatori su piccola scala nel garantire l’uso sostenibile delle risorse e la riproduzione della biodiversità. Per questo continueremo a opporci alla promozione di false soluzioni come la “blue economy“, creata per consentire alle multinazionali di mantenere il controllo del mercato senza modificare il loro rapporto estrattivo con gli ecosistemi e le comunità locali.
Per affrontare queste molteplici sfide, un incontro dei movimenti sociali della piccola pesca sarà cruciale e strategico nel rilanciare un’agenda globale per la Sovranità alimentare per i popoli degli oceani e delle acque interne.