PRESS RELEASE Bruxelles 16 Aprile 2015 Dibattito Pubblico sull’implementazione delle linee guida volontarie sulla governance responsabile della terra, pesca e foreste in Europa e in Asia centrale

Oggi diverse organizzazioni facenti parte del Coordinamento Europeo della Via Campesina (ECVC), provenienti dall’Europa e dall’Asia Centrale hanno preso parte a un dibattito pubblico sul tema dell’accesso alla terra presso il Comitato Economico e Sociale a Bruxelles. Hanno sottolineato come in Europa la Terra sia sempre più nelle mani di pochi, il 3% delle Aziende Agricole controllano la metà del totale delle terre coltivabili in Europa, mentre l’80% delle Aziende Agricole, con un estensione per ettaro inferiore ai 10h, controllano solo il 12% delle Terre. A questo corrisponde un iniqua distribuzione dei sussidi della Politica Agricola Comune (PAC), che supportano grandi agricoltori , che si basano su un modello agro-industriale. Ogni 25 minuti, in Europa, una piccola azienda agricola è costretta a chiudere.

Le lotte dei popoli contro la privatizzazione e l’esproprio delle risorse naturali, della terra e dell’acqua (land and water grabbng) si stanno diffondendo dal Nord al Sud del mondo. Le linee guida sono il primo strumento con un approccio dal basso, basato sul rispetto dei diritti umani, utilizzabile per la governance della terra, della pesca e delle foreste, uno strumento utile che propone un approccio diverso per invertire questi processi. Javier Sanchez, del Coordinamento della Via Campesina afferma : “ Per garantire che gli Stati rispettino gli obblighi relativi ai diritti umani è necessaria la creazione di uno strumento giuridico che obblighi l’implementazione delle linee guida”.

Per incentivare lo slancio verso lo sviluppo di uno strumento che possa garantire l’applicazione delle linee guida gli interventi della DG Agri, della FAO, del Parlamento Europeo incoraggiano un approccio dal basso, dove i rappresentanti della Società Civile possano giocare un ruolo di strategica importanza per mettere pressione sia all’Europa che a livello di stati membri. Questo processo dovrebbe includere anche i piccoli produttori e le organizzazioni dell’Asia Centrale, anch’esse soffocate da un monopolio della grande distribuzione alimentare. Come Mariam Jorjadze (Elkana) dalla Georgia ha spiegato : “ durante la transizione dall’economia sovietica al libero mercato  la situazione nel Caucaso e in Asia centrale è stata caratterizzata da una forte frammentazione della proprietà della terra. I piccoli agricoltori erano impreparati all’ondata di grandi investimenti che si è verificata, e sono stati costretti a vendere le loro terre. La Terra dovrebbe essere un diritto umano non una merce “.

Un approccio alle tematiche legate al clima, al cibo e alla terra che sia basato sulla tutela e il rispetto dei Diritti Umani è al centro della nuova campagna “Hands on the Land for Food Soveregnity” che coinvolge 16 organizzazioni, tra le quali ECVC, Crocevia, TNI, FIAN, Terra Nuova. Tra le richieste chiave che provengono da questa nuova alleanza c’è quella rivolta all’Unione Europea, che promuova politiche su tematiche ambientali, climatiche e alimentari volte a tutelare le popolazioni più vulnerabili e le risorse dalla quali noi tutti dipendiamo!