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SWIFT: Supporting Women-Led Innovations in farming and rural territories

SWIFT: SUPPORTING WOMEN-LED INNOVATIONS IN FARMING AND RURAL TERRITORIES

Nonostante il contributo cruciale che apportano all’agricoltura europea, le donne rimangono discriminate in diversi modi. La loro esclusione dai regimi di protezione sociale e i bassi numeri delle aziende agricole guidate da donne sono tra gli indici di disuguaglianze strutturali

Le barriere all’uguaglianza di genere nell’agricoltura europea sono socio-culturali, economiche e politiche. Queste ultime, in particolare, inquadrano il cibo come merce ed escludono le dimensioni riproduttive dell’agricoltura. 

Per promuovere l’uguaglianza di genere, il progetto SWIFT, finanziato dall’Unione Europea, intende mettere insieme ricerca universitaria, organizzazioni della società civile e donne agricoltrici per fornire nuove conoscenze a tutti gli attori e spingere le politiche comunitarie ad adottare un approccio basato sull’uguaglianza di genere. 

SWIFT fornirà strumenti teorici e pratici, come il bilancio di genere e gli indicatori femministi per valutare la possibilità di gestione delle aziende agricole, così da informare un cambiamento verso un approccio più giusto.

Da Contadino a Contadino, la cattedra itinerante della biodiversità

Le case delle sementi sono un modo che i contadini hanno trovato per poter conservare in maniera autonoma e collettiva le sementi raccolte di anno in anno.

Diversamente dalle banche del germoplasma, gestite da governi o enti privati, le case delle sementi sono al servizio di quella che possiamo chiamare una “conservazione dinamica” della biodiversità. Le sementi che qui vengono conservate, sono continuamente rinnovate grazie ai prelievi e ai depositi dei contadini, che adattano le varietà all’ambiente e al cambiamento climatico.

La sicurezza e la sovranità alimentare dipendono infatti dalla diversità delle colture, e i sistemi sementieri diversificati sono più resistenti al cambiamento climatico. I diritti collettivi dei contadini sulle sementi e gli strumenti per realizzarli sono la chiave per tornare a coltivare biodiversità agricola.

Organizzando seminari farmer2farmer, Crocevia supporta lo scambio di conoscenze ed esperienze da contadino a contadino, per rafforzare percorsi di conservazione dinamica e riproduzione delle sementi autoctone e delle varietà locali.

Download:


Il progetto è realizzato con i Fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese

conferenza contadina

Conferenza Contadina

Crocevia ha sostenuto l’organizzazione di una Conferenza Contadina che riunisce movimenti italiani per l’agroecologia, la giustizia climatica, i diritti sociali e l’economia solidale, con l’intento di rafforzare la coesione e il dialogo e fronteggiare insieme le sfide che l’agricoltura di piccola scala, familiare ed ecologica si trova di fronte. 

La Conferenza Contadina, intitolata “Cambiare il Campo” si è svolta a Roma l’1-2-3 marzo 2024, presso la Città dell’Altra Economia. Maggiori informazioni qui

 

La Conferenza Contadina è realizzata con il sostegno dell’Unione Buddhista Italiana 

Da contadino a contadino, così si moltiplica la biodiversità

Da millenni i contadini selezionano, conservano e riutilizzano le proprie sementi, adattandole al clima che cambia e alle pressioni dell’ecosistema.

Ma oggi questa conoscenza si sta perdendo, con l’avanzare dell’agricoltura industriale che riduce la biodiversità coltivata.

Il nostro cibo però dipende dalla diversità delle colture, i sistemi sementieri diversificati sono più resistenti al cambiamento climatico e i diritti collettivi dei contadini sulle sementi sono la chiave per tornare a coltivare biodiversità agricola.

Organizzando seminari farmer2farmer, Crocevia supporta lo scambio di conoscenze ed esperienze da contadino a contadino, per rafforzare percorsi di conservazione dinamica e riproduzione delle sementi autoctone e delle varietà locali.

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Il progetto è realizzato con i Fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese

festival delle terre

Festival delle Terre

Il Festival delle Terre è la rassegna del documentario indipendente sui temi dell’agricoltura contadina, delle lotte sociali, dei diritti e delle migrazioni organizzata dal Centro Internazionale Crocevia.

Il Festival si svolge ogni anno in modo diffuso. Prevede una edizione più lunga a Roma e rassegne in versione ridotta in altre città e borghi italiani.

Al Festival delle Terre si può assistere a proiezioni inedite, dibattiti e incontri con autori e autrici indipendenti da tutto il mondo.

 

L’edizione 2024 è realizzata con il sostegno dell’Unione Buddhista Italiana

Mediateca delle Terre

L’Archivio-Mediateca delle Terre è l’archivio multimediale del Centro Internazionale Crocevia. Una collezione di quasi 2000 audiovisivi, fotografie, diapositive, sussidi didattici, CD e CD-Rom, a disposizione di chiunque sia interessato ad approfondire le tematiche della solidarietà internazionale, dell’agroecologia e dei diritti umani.

Questo patrimonio è stato costruito in decenni di progetti di cooperazione con paesi del Sud globale. Nelle sue attività di solidarietà, Crocevia ha realizzato anche progetti di comunicazione, con l’intento di fornire alle comunità nuovi mezzi per offrire il proprio punto di vista, così da riguadagnare il diritto ad autorappresentarsi, saltando il filtro dello sguardo occidentale. Per questa ragione, i contenuti dell’Archivio-Mediateca sono ancora più rari ed esclusivi.

Dal 26 novembre 2021 l’Archivio ha una nuova sede a Roma, presso la Casa del Parco delle Energie, in via Prenestina, 175. Qui oggi troviamo faldoni e supporti audiovisivi, ospitati presso i locali del Centro di documentazione territoriale “Maria Baccante”. Con il Forum del Parco delle Energie, rete di comitati cittadini che ha preso a cuore e ottenuto la tutela di questo parco urbano minacciato dalla speculazione, Crocevia e la Mediateca hanno attivato una collaborazione stabile nella promozione di attività di sensibilizzazione e controinformazione.

Come nasce la Mediateca delle Terre

L’idea di creare questo archivio è nata alla fine degli anni ’70 sulla scia del rapporto MacBride, che metteva in rilievo la disinformazione e tutte le disugualianze nella comunicazione fra i paesi.

La Mediateca voleva proporsi come un’alternativa, in risposta al modello mediatico dell’epoca, che deformava la realtà o la rappresentava parzialmente, soprattutto quella dei paesi in via di sviluppo, e che, in questo modo, non lasciava a tutti lo spazio necessario per esprimersi.

Tutto questo è avvenuto grazie a un gruppo di persone che lavoravano al Centro Internazionale Crocevia, tra cui Antonio Onorati, Maurizio Paffetti e Claudio Trovato: avevano a cuore l’idea di restituire ai popoli il diritto di comunicare, e di comunicarsi, senza intermediari. Ma ancora non c’erano né un luogo né un archivio vero e proprio, solo il desiderio di permettere alla gente di parlare di sé in un modo che fosse adatto a loro. La Mediateca stava nascendo.

Le diapositive sono state le prime ad arricchire la Mediateca delle Terre. In seguito, Crocevia ha deciso di avviare diversi progetti di comunicazione sopratutto in America Latina e in Africa, affinché i popoli ritrovassero la capacità di rappresentarsi e di appropriarsi della loro storia. Così è andata alla ricerca di quelle persone che, nel proprio paese, documentassero un frammento della loro realtà e delle loro tradizioni. Era importante, per gli ideatori della Mediateca, lasciare tutto lo spazio alle produzioni realizzate da autori locali, non italiani, perché solo così era possibile l’avvicinamento alle altre culture e contrastare gli stereotipi.

Siamo arrivati così ad una collezione di quasi 2000 audiovisivi, nonché un rilevante archivio di materiale fotografico, diapositive, sussidi didattici, CD e CD-Rom, a disposizione di chiunque sia interessato ad approfondire le tematiche di cui Crocevia si occupa e ne voglia fare strumenti educativi e formativi.

 

E’ possibile consultare la Mediateca delle Terre prendendo un appuntamento con Danilo Licciardello, responsabile della Mediateca, scrivendo una mail all’indirizzo info@croceviaterra.it

SWIFT – Supporting Women-Led Innovation in Farming and Rural Territories

Nonostante il contributo cruciale che apportano all’agricoltura europea, le donne rimangono discriminate in diversi modi. La loro esclusione dai regimi di protezione sociale e i bassi numeri delle aziende agricole guidate da donne sono tra gli indici di disuguaglianze strutturali

Le barriere all’uguaglianza di genere nell’agricoltura europea sono socio-culturali, economiche e politiche. Queste ultime, in particolare, inquadrano il cibo come merce ed escludono le dimensioni riproduttive dell’agricoltura. 

Per promuovere l’uguaglianza di genere, il progetto SWIFT, finanziato dall’Unione Europea, intende mettere insieme ricerca universitaria, organizzazioni della società civile e donne agricoltrici per fornire nuove conoscenze a tutti gli attori e spingere le politiche comunitarie ad adottare un approccio basato sull’uguaglianza di genere. 

SWIFT fornirà strumenti teorici e pratici, come il bilancio di genere e gli indicatori femministi per valutare la possibilità di gestione delle aziende agricole, così da informare un cambiamento verso un approccio più giusto.

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